Tre anni fa trasformavo la vecchia taverna poco frequentata in un laboratorio di falegnameria.

Mi sarebbe stato utile per sviluppare la conoscenza di un materiale, il legno, che mi ha sempre affascinato per le sue forme e colori, per le sue proprietà e per gli impieghi che se ne fanno.
Occupandomi con passione di mobili ed oggetti in legno avrei vissuto appieno l’inverno a Monteaperta, sentendo di appartenere sempre più a questo ridente territorio del Gran Monte.
L’anno successivo accettando l’invito di una coppia di amici a visitare il loro apiario mi sono avvicinato per la prima volta al mondo delle api, con una buona dose di timore, che è presto svanito con l’ attrazione e la curiosità generata da questo super organismo.
Iscrivermi e seguire un corso base di apicoltura l’anno dopo è stato un passaggio obbligato.
Mi si è aperto uno scrigno mentale da cui attingere nuovi pensieri fecondi, consoni alla mia scelta di vivere qui a Monteaperta, in un rapporto sempre più profondo con la natura montana.
Leggendo la mia storia, capirete come sia nato questo progetto di allevare le api in un territorio a bassissima densità umana ma ricco di specie floreali e faunistiche:
dalla mescolanza di più passioni, quella per il “genium” e lo “studium” dell’essere umano e quella per la natura in quanto suo interlocutore primario.