IL VACCINO NATURALE DELLE API

Il vaccino

Anche le api vaccinano le proprie larve, e lo fanno grazie a una proteina importantissima: la vitellogenina.

Come spiegano gli studiosi, le api (Apis mellifera) sono un super organismo ** socialmente evoluto: la regina esce raramente dall’alveare ed è l’unica a riprodursi.

A crescere le larve e a nutrire la regina e tutto l’alveare ci pensano le operaie, in particolare le bottinatrici, che hanno il compito di cercare il cibo (nettare e polline) e di portarlo alla colonia.

Ma volando di fiore in fiore, possono venire a contatto con alcuni patogeni che rimangono poi intrappolati nella pappa reale, il cibo prodotto appositamente per la regina.

Così i batteri vengono ingeriti, e una volta digeriti raggiungono il suo corpo grasso (l’equivalente del nostro fegato). Qui piccoli frammenti di questi microrganismi si legano alla vitellogenina, una proteina che viene trasmessa alle uova in fase di sviluppo attraverso il sangue, finendo nel tuorlo. Così le larve nascono già vaccinate e il loro sistema immunitario è pronto ad affrontare le malattie.

Un’organizzazione sociale efficiente…

A lavorare nell’alveare ci sono grossolanamente due caste di api . Le più giovani , che fanno le nutrici dai 3 ai 10 giorni di età all’incirca e quelle che, passati i dieci giorni di età, vanno ad occuparsi delle produzione del miele assieme alle bottinatrici fino a quando non le sostituiranno. Queste api , sono delle vere e proprie fabbriche biochimiche specializzate, dato che trasformano un prodotto in un altro.
Le nutrici partendo dal polline producono pappa .
Le più vecchie ricevono nettare e producono miele .
Le nutrici sono ovviamente le più capaci di digerire polline ed elaborarlo . Le api più vecchie riescono a farlo fino ad una certa età , poi tendono a perdere questa capacità a si occupano dell’ elaborazione del nettare . Questo tende ad avere un peso sulla competenza immunitaria.

…combinata all’interazione chimico-fisica delle api

La quantità di polline che le bottinatrici riescono a portare all’alveare è messo a disposizione delle nutrici per essere trasformato in pappa. La scomposizione delle proteine del polline e il trasferimento dei vari amminoacidi è importante per assicurare che quest’ultima abbia in primis le necessarie capacità disinfettanti e possa poi assicurare la buona competenza immunitaria alla larve e alle api più anziane.

** Le principali caratteristiche che dovrebbero essere presenti per fregiare un organismo dell’aggettivo “super” sono: Elevato numero di individui, Compartimentalizzazione, Capacità di difesa, Selezione naturale sull’intera colonia