L’inverno è arrivato a Monteaperta, con le sue brinate mattutine che imbiancano i tetti delle case che fumano dai comignoli e lungo la strada che mi porta verso l’apiario di Savorgnano scorgo il sale sull’asfalto reso viscido dalla gelata notturna.
Il cielo è di un azzurro terso, rigato dalla scia bianca di un aereo che lo attraversa recante chissà chi e cosa…in questo tempo di virus è lecito pensare di tutto e il suo contrario.
Guardo la temperatura esterna sul cruscotto che segna -2° C e m’infilo un paio di guanti polari.
Mi chiedo come stanno le mie amiche, se avranno candito a sufficienza per alimentarsi oppure se soffriranno il gelo che avanza.
A valle l’aria è più calda e il sole riscalda tutto ciò che i suoi raggi riescono ad illuminare.
Percorro in macchina una strada bianca che presto diverrà ciclabile e incontro persone che camminano e altre che pedalano e sorridono alla bellezza di questa giornata.
Sono arrivato a destinazione e immediatamente proietto la mia vista curiosa nella direzione delle api: sull’entrata di ogni nucleo alcune di loro decollano o atterrano…buon segno!